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Google traccia la posizione del tuo smartphone… anche senza permesso

Maps traccia gli spostamenti anche quando la localizzazione è spenta. Allo stesso tempo, anche gli aggiornamenti sul meteo o le ricerche online di Chrome, salvano i dati della geolocalizzazione, una volta disattivata. Lo rivela AP , secondo cui queste informazioni sarebbero archiviate dalle applicazioni Google, sia su Android che su iOS.

«Ad esempio, quando apri Maps, Google archivia un’immagine istantanea della tua posizione. Gli aggiornamenti automatici del meteo, individuano all’incirca il punto in cui ti trovi. E alcune ricerche, come “biscotti al cioccolato” e “kit scientifici per bambini”, tracciano la tua esatta latitudine e longitudine», scrive AP.

Queste informazioni sono salvate nella sezione “web and app activity”, che traccia i dati anche quando la geolocalizzazione del telefono è spenta. La funzione è disattivabile dalle impostazioni dell’account Google. Per farlo, è necessario cliccare su “gestisci account” e disattivare “attività web e app”. In caso contrario, se non si vuole spegnere questa funzione che permette, secondo Google, di fornire servizi e ricerche personalizzate, si può andare su “le mie attività” e cancellare manualmente le informazioni che interessano. Ovviamente, è un’operazione lunga, soprattutto se si passa molto tempo online.

Interpellata da The Verge , Google ha risposto con un comunicato ufficiale: «Gli utenti dispongono degli strumenti per disattivare, modificare o eliminare la cronologia delle posizioni. Per questo motivo, ci assicuriamo che sappiano che quando disabilitano il prodotto continuiamo a utilizzare la posizione per migliorare l’esperienza di Google».

Non è la prima volta che viene resa pubblica una notizia simile. Lo scorso novembre, Quartz aveva rivelato come gli smartphone Android riescano a raccogliere informazioni sulla posizione dalle antenne cellulari, anche quando la geolocalizzazione è spenta o addirittura quando la sim non è presente nel dispositivo.

CAT S61: fotocamera termica e qualità aria

CAT S61 è ufficiale al Mobile World Congress 2018 di Barcellona: un’evoluzione di quell’S60 con videocamera termica che ci era tanto piaciuto due estati fa. Come lascia intendere la variazione minima del nome, i cambiamenti rispetto al precedente modello non sono molti, fatto salvo per un aggiornamento generalizzato della scheda tecnica.

L’ormai vetusto Snapdragon 617 è stato sostituito da Snapdragon 630, con otto core ARM Cortex-A53 @ 2,2 GHz, GPU Adreno 508 e modem LTE Cat.12 (600/150 Mbit). La RAM sale a 4 GB, l’archiviazione interna è di 64 GB. Il display ha risoluzione FHD e diagonale di 5,2 pollici, ed è molto luminoso, ottimizzato per l’uso all’aperto. Molto ampia la batteria, da 4.500 mAh, che supporta anche la ricarica rapida QuickCharge 4.0. Il sistema operativo è Android Oreo nativo, con garanzia di aggiornamento ad Android P quando uscirà.

Alle due fotocamere da 16 (principale) e 8 (frontale) MP si aggiunge un modulo a infrarossi FLIR, sempre sul retro, e sempre sporgente verso l’alto come nel precedente modello. Il comunicato stampa non specifica il modello esatto del sensore, ma secondo Android Police, che si basa sul range di temperature supportato (da -20 a + 400 gradi centigradi), dovrebbe essere il FLIR One Pro. La risoluzione è superiore a quella del sensore di S60, e attraverso l’app FLIR integrata è ora possibile trasmettere il feed della videocamera IR in tempo reale.

CAT S61 è sempre ultra-resistente agli urti e all’acqua (certificazione IP68, come il predecessore). È progettato per sopravvivere a cadute ripetute da 1,80 metri e a un’immersione nell’acqua fino a 3 metri per un’ora. Torna anche il misuratore di distanza laser.

Maggiori dettagli saranno svelati nel corso della fiera catalana; il prezzi, però, lo sappiamo già, e ed è piuttosto salato: 899 euro. Arriverà nel secondo trimestre del 2018.

Whatsapp, arriva lʼetichetta “inoltrato” sui messaggi inviati contro catene di SantʼAntonio e spam

Grazie a questa novità, quando si riceverà un testo, una foto o un video, si capirà se è frutto di chi lo ha mandato o è un contenuto che circola nel sistema

A quanti è capitato di ricevere in Whatsapp, semmai mentre si era a lavoro o si aspettava un messaggio importante, testi delle cosiddette “catene di Sant’Antonio“, fake news o avvisi pubblicitari di dubbia provenienza percepiti solo come un fastidioso disturbo e un’inutile perdita di tempo? La famosa applicazione di messaggistica istantanea sembra aver trovato una soluzione: i messaggi inoltrati non saranno più solo contrassegnati con una spunta che diventa doppia quando arriva anche al mittente, ma saranno anche etichettati con la scritta “inoltrato”.

Con questo escamotage, quando si riceverà un messaggio – un testo, un’immagineo un video – se sarà accompagnato dalla dicitura “inoltrato”, si potrà capire chiaramente che non è frutto di chi l’ha inviato, ma è un contenuto che sta circolando su Whatsapp.

L’etichetta, che comparirà sopra al messaggio, accompagnata da una freccia verso destra che contraddistingue l’inoltro, non potrà essere nascosta o disattivata dagli utenti.

Un cappio a doppio filo, insomma, per tutti quelli che finora si sono divertiti a mandare le catene o per le aziende che, spesso senza il consenso dei destinatari, quindi violando molte norme sulla privacy, utilizzavano Whatsapp come un rapido strumento di marketing che aveva per i riceventi un’unica conseguenza: spam.

Per ora, però, dovremmo accontentarci di visualizzare e cancellare e, semmai, in caso di fastidiosa insistenza, bloccare il contatto da cui i messaggi indesiderati provengono, perché la novità è stata scovata solo in una versione beta – cioè non definitiva – dell’applicazione per i dispositivi Android.

 

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/