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Immaginate di camminare per strada e di sentire vibrare lo smartphone: è arrivata una notifica, avvisa che c’è una super offerta su un prodotto che avete sempre sognato di possedere. Nulla di strano, se non fosse che il prodotto è nella vetrina di fronte a voi. iBeacon è una delle frecce più potenti della faretra di Apple, un sistema che sfrutta una funzionalità del nuovo Bluetooth 4.0 LE e che permette di inviare messaggi mirati a coloro che hanno installato una determinata applicazione sullo smartphone o sul tablet. iBeacon è una sorta di NFC, ma rispetto all’NFC è incredibilmente più potente perché è passivo, non richiede contatto e ha un raggio enorme, 70 metri all’aria aperta.

Alla base del sistema c’è il “beacon”, un piccolo emettitore bluetooth da poche decine di euro disponibile in diverse versioni e istallabile ovunque. E’ lui che crea la bolla di “prossimità”, una sfera di ampio raggio all’interno del quale ogni smartphone diventa un potenziale ricettore di notifiche. La bolla in realtà è divisa in tre zone: una zona periferica, una zona di prossimità è una zona di contatto.

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Queste tre zone possono essere sfruttate per diverse esigenze e configurate a seconda delle esigenze dei singoli negozi o delle attività che hanno creato il sistema. Quella esterna è l’area di “ingaggio”: tutti gli smartphone che entrano in quest’area sono possibili interlocutori per il beacon, quella intermedia è l’area di vicinanza, ovvero si è vicini all’emettitore (circa un metro) mentRe quella di “contatto” è la zona più vicina all’oggetto, quella all’interno della quale si possono effettuare interazioni più complesse come ad esempio l’acquisto.